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LA FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CICLO-TAPPO, IN COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO SPORTIVO CICLOTAPPO PONTELUNGO BOLOGNA “CRÈCCA AL CUARCÈN”, COMITATO PROVINCIALE DI BOLOGNA E COMITATO REGIONALE DELL’EMILIA-ROMAGNA

PRESENTA IL

GIOCO DEL CICLOTAPPO

Ciclo Tappo (Gioco dei Tappi)

Il Gioco dei Tappi (Ciclo Tappo) era un gioco praticato dai bambini in età scolare che consisteva nell'utilizzo di tappi a corona per compiere sfide di precisione e potenza.

Il Gioco dei Tappi (Ciclo Tappo) nacque, in Italia, nel secondo dopoguerra, in seguito alla grande diffusione dei tappi a corona, precedentemente quasi sconosciuti. Ogni regione, provincia, quartiere e scuola ha i propri regolamenti e schemi, ma la sostanziale abilità consiste nel lanciare il tappo, poggiato sul piano di gara con la corona verso l'alto, mediante un colpo a scatto delle dita (l'indice o il medio viene "caricato" prima di essere rilasciato dal pollice o viceversa), facendo in modo che il tappo percorra la distanza voluta senza che si capovolga.

In alcune località il Gioco dei Tappi veniva chiamato Gioco dei Sinalcoli, dal nome dei tappi della Ditta Sinalco, produttrice di bevande gassate ed analcoliche.

In emulazione delle corse ciclistiche, era anche diffusa l'usanza di ritagliare dai giornali i volti dei corridori preferiti (ma pure di un calciatore e/o un personaggio di un fumetto) ed incollarli sulla parte interna in sughero, versando cera di candela fusa (o chiuderli con un pezzetto di vetro, sagomato sfregandolo su un sasso e fermato con stucco da vetro ai bordi); in questo modo il giocatore otteneva la personalizzazione del proprio tappo, anche aumentandone il peso e rendendolo più stabile e veloce(§).

 

(§)Modifiche al tappino consentite

Consigli pratici per migliorare le prestazioni del “tappetto o tappino”

L’aderenza in curva, la scorrevolezza in rettilineo, sono condizioni fondamentali per una buona conduzione di gara.

È possibile personalizzare le caratteristiche del proprio tappo (rimanendo però nei limiti del regolamento ufficiale) utilizzando vari materiali. I più usati per una buona “elaborazione” sono: stucco da finestre, cera, ceralacca, pongo o plastilina, piombo fuso, lamierino, monete, colla vinilica e colla/resina epossidica. ATTENZIONE, però, a non superare il peso regolamentare (gr. 3,5).

Modifiche particolarmente elaborate devono essere sottoposte agli esperti della Federazione prima delle gare ufficiali per accertarsi che il tappo sia conforme alle norme federali.

 

Alcune tipologie di gioco

  • Tiro a distanza o in lungo: consiste nel tirare, con un dito a molla, un colpo al tappo messo di schiena e vedere chi raggiunge la distanza maggiore partendo da una linea segnata sul terreno (Un tempo, chi vinceva si prendeva i tappi utilizzati dagli avversari nella prova, per la propria collezione).
  • Carambola con i tappi: consiste nel cercare di colpire il tappo dell'avversario. Partendo da due punti distanti tra loro, i due contendenti a turno colpiscono il proprio tappo e, mirandolo, cercano di colpire quello del rivale; allo stesso tempo cercano di schivare i colpi dell'antagonista posizionandosi distanti da esso.
  • Guerra dei tappi: (è una variante della carambola); consiste in una sfida tra vari giocatori, ognuno dei quali schiera una formazione di 15 tappi tra i quali si distinguono un tappo Generale, che necessita di tre colpi per essere eliminato, e due tappi Vice Generale, che necessitano di due colpi per venire eliminati. I restanti 12 tappi sono chiamati Soldati Semplici. Lo scopo del gioco è quello di eliminare tutti i tappi degli avversari.
  • Partite con i tappi: due giocatori si fronteggiano con due differenti squadre di tappi su un minicampo con le porte e una pallina. (Versione economica del Subbuteo).
  • Circuiti o piste con i tappi: viene creato un percorso a curve (generalmente con salite, discese ed ostacoli vari). A turno i giocatori (come nel gioco delle biglie) danno un colpo al tappo per tentare di arrivare al traguardo prima degli altri. Il percorso può essere simile ad un tracciato aperto con un inizio ed una fine (come una classica tappa ciclistica) ed allora, generalmente, viene chiamato circuito (vedi sotto, Figura 1), oppure può essere simile ad un tracciato chiuso (come un velodromo) ed allora viene chiamato pista (vedi sotto, Figura 2), trattasi comunque di gara in linea. Si possono organizzare gare a cronometro, (ogni atleta percorre il tracciato da solo, vince chi riesce a tagliare il traguardo con meno colpi, si segna sulla pista, dopo il traguardo, dove si arriva, per determinare, in caso di parità di colpi, chi è stato più veloce). Utilizzando prettamente le asperità naturali si possono organizzare gare di campestre.
  • Ciclotappo: è il nome con il quale è stato ufficializzato quest'ultima variante del gioco. Su una pista disegnata con il gessetto, in spiazzi all'aperto, i giocatori fanno avanzare i tappi, personalizzati all'interno con figurine di ciclisti, mediante lo scatto di un dito, per dar vita ad una competizione che ha le stesse caratteristiche di una corsa ciclistica. Esistono numerose varianti regionali del popolare gioco, sia per quanto riguarda i materiali usati, sia per quanto riguarda le regole e le denominazioni. Nel 1993, ad opera di Gualtiero Schiaffino (pubblicitario, disegnatore e scrittore italiano, genovese di Camogli, scomparso nel 2007), è nata la Federazione Italiana Giuoco Ciclo-Tappo, che ha codificato il regolamento(*) ed i campi di competizione, tanto da poter disputare delle gare ufficiali. Ogni anno organizza il Campionato Italiano di Ciclo-Tappo, che si struttura in varie tappe come un vero e proprio Giro d'Italia. Inizialmente venivano organizzate 3-5 tappe all’anno, per disputare poi la finale a Milano all’interno della Fiera del Ciclo. Al gruppo dei liguri si aggregarono ben presto vari Circoli/Associazioni lombardi e toscani, nel 2004 si aggiunsero i piemontesi, col nutrito gruppo di Asti, ed atleti più o meno assidui provenienti da altre zone d’Italia; dal 2005 si disputa il Campionato a Punti.

L'amplificazione televisiva e della stampa hanno fatto sì che ciò che era nato come un'idea bizzarra e divertente desse luogo ad un’attività ludico/agonistica vera e propria: una serie di Campionati Italiani, venti circoli affiliati in tutta Italia, un migliaio di tesserati. Nel corso del 2005 il Giro ha toccato molte città italiane, tra cui Genova, Roma, Bolzano, Padova, Pisa, Torino, Milano, avendo come cornice gli angoli più caratteristici e rappresentativi di ogni città. In ognuna di queste occasioni il gioco ha suscitato l'interesse di molti curiosi, sia i nostalgici (i ragazzi di una volta) che i più giovani: tutti, improvvisatisi corridori ciclotappisti, hanno dato vita a sfide appassionanti. Oltre che l'attenzione della stampa periodica e quotidiana nazionale, il Ciclo Tappo ha interessato molto i media (sia televisivi che radiofonici) più importanti, che hanno colto lo spunto del gioco per realizzare citazioni giornalistiche e programmi (TG1, TG2, TG3, Quelli che il calcio, Unomattina, Al Jazeera Children, Caterpillar, Start). In totale più di trenta occasioni televisive nazionali. Nel 2012 è stata costituita ufficialmente la A.S.D. Federazione Italiana Giuoco Ciclo Tappo con sede a Genova (anche se presto verranno aperti alcuni Comitati Regionali e Provinciali in giro per l'Italia) ed ha registrato il marchio della F.I.G.C.T. Tramite il tesseramento annuale è infatti possibile partecipare all’intero campionato, creare delegazioni provinciali e regionali ed organizzare gare locali. Tra quelli già affiliati (in attesa di Umbria e Lazio, che hanno mostrato interesse), i Comitati Provinciale di Asti e Regionale del Piemonte, presieduti da Giuseppe Gianoglio, il Comitato Provinciale di Alessandria, presieduto da Spiridione Cintoli, il Comitato Regionale della Lombardia, presieduto da Ugo Maestrelli, i Comitati Provinciale di Genova e Regionale della Liguria, presieduti da Claudio Scarfì, ed il Gruppo Sportivo Ciclotappo Pontelungo Bologna “CRÈCCA AL CUARCÈN”, il Comitato Provinciale di Bologna ed il Comitato Regionale dell’Emilia-Romagna: il Gruppo Sportivo Ciclotappo Pontelungo Bologna “CRÈCCA AL CUARCÈN” (associato alla Polisportiva Pontelungo con richiesta datata 01 ottobre 2013) è nato in contemporanea al Comitato Provinciale di Bologna ed al Comitato Regionale dell’Emilia-Romagna domenica 20 ottobre 2013, per volontà di GIAMPAOLO BERNAGOZZI (Presidente), dopo aver ideato ed ospitato la tappa bolognese del Giro d’Italia organizzato dalla Federazione Italiana Giuoco Ciclo-Tappo. Immediata, o comunque entro la fine dell’anno, l’adesione al progetto di Carlo Lollini (Vice Presidente), di Giampaolo Fabbri (Direttore Sportivo), di Marco Tomesani (General Manager), di Fabio Serra (Addetto Stampa), dei tesserati Luca La Placa, Antonio Franchini, Antonio Pasi, Andrea Ginoli, Alberto Apollo, Massimo Mussi, Giorgio Comaschi (ad honorem), della prima donna, Barbara Pancaldi, e dell’Under 12 Andrea Bernagozzi. Non si sono fatti attendere neppure gli sponsor e solo dopo pochi giorni ecco la soluzione ai primi problemi di carattere economico: ai non tematici “L’Ottica di Serra e Fantoni” ed alla “EFFE 3 srl porte e finestre” ecco sùbito affiancarsi lo sponsor tematico, la “Ditta Pelliconi tappi a corona”, azienda leader mondiale nel settore della produzione di tappi a corona! Altra data importante mercoledì 04 dicembre 2013: entra in rete il Sito Web ufficiale del Comitato Regionale dell’Emilia-Romagna!

(*)Regole generali: le gare si svolgeranno con un tappo a corona all'interno del quale è obbligatorio sia presente l'immagine di un campione del ciclismo, su un percorso di linoleum, con ostacoli di varia natura, predisposto dalla Federazione, le cui caratteristiche (tracciato, lunghezza, larghezza) rimarranno segrete fino alla mattina stessa della manifestazione. Può partecipare chiunque abbia compiuto il 12esimo anno di età e comunque gli Under 12 potranno confrontarsi tra loro nelle gare di categoria.

Ogni batteria sarà seguita da un arbitro il cui giudizio sarà insindacabile.

I giocatori possono avvicinarsi al percorso solo al loro turno di tiro, che deve essere effettuato con la bicellata, senza accompagnare il tappo e senza spostarlo dalla sua posizione. La bicellata è la spinta che si esercita dal rilascio di un dito dopo aver esercitato una pressione contro un altro dito; la bicellata è valida solo se effettuata con l'indice o il medio in opposizione al pollice o con il pollice in opposizione all'indice o al medio.

La bicellata (il cricco in Emilia-Romagna) è un gesto, un movimento che apparentemente si effettua con le dita delle mani, in realtà direzione, potenza e sensibilità del colpo sono dati con la testa, la sua precisione è data dalla capacità di concentrazione.

Partenza: l'ordine di partenza di ogni batteria verrà stabilito mediante estrazione dei tappi da un sacchetto direttamente al momento della partenza. Il giocatore estratto, solo ed esclusivamente sul primo tiro, può posizionare il proprio tappo nel punto a lui più favorevole dietro la linea di partenza, da questo momento il tappo non può più essere sostituito.

Ordine di tiro: dopo la partenza dell'ultimo giocatore, l'ordine di tiro per ogni turno sarà dato dalla posizione dei tappi sul percorso, indipendentemente quindi dal fatto che ci si trovi in rettilineo o in curva.
Uscita di pista: in caso di "foratura", ossia se il tappo tocca o sorvola una parte del campo di gioco al di fuori del percorso, l'arbitro posizionerà il tappo all'esterno alla stessa altezza del punto di tiro in modo che non sia di ostacolo per i giocatori successivi. Al tiro seguente il giocatore che ha "forato" effettuerà il proprio turno, dopo che l'arbitro avrà collocato il tappo al centro del percorso esattamente all'altezza del tiro precedente.

Taglio di pista: valgono le stesse regole indicate nel paragrafo "Uscita di pista".

Capovolgimento del tappo: non comporta nessuna penalità; sarà l'arbitro a rimettere nel giusto assetto il tappo stesso.

Incidente sul percorso: se un tappo colpisce un altro tappo, ma entrambi rimangono entro il percorso di gara, non viene attribuita nessuna penalità ed entrambi restano nella nuova posizione; se invece un tappo, urtando un altro tappo o più tappi, ne provoca l'uscita di percorso, sarà compito dell'arbitro, oltre a dare un'ammonizione, applicare le regole dell'uscita al tappo urtante ed a posizionare i tappi usciti al centro della pista all'altezza del punto da cui sono usciti.

Ordine d'arrivo: l'ordine d'arrivo è dato dalla successione dei passaggi dei tappi sulla linea di arrivo; perchè sia considerato valido l'arrivo, deve essere regolare il tiro, ossia il il tappo deve fermarsi sul percorso, completamente oltre la linea d'arrivo; oltrepassando il traguardo, il tappo viene posto dall'arbitro nella classifica di gara. Ai fini della classifica finale, nel caso in cui un tappo prima di oltrepassare la linea d'arrivo urti un altro tappo ancora in gara, facendo oltrepassare anche a quest'ultimo il traguardo, verrà comunque classificato davanti il tappo urtato.

Sanzioni - l'arbitro può ammonire i giocatori durante la gara per comportamento scorretto:

1) toccare il tappo non in fase di tiro;

2) effettuare una bicellata non regolare;

3) provocare con un tiro la "foratura" di un altro tappo.

L'arbitro può inoltre squalificare i giocatori per somma di ammonizioni (tre) e per grave scorrettezza (comportamento disonesto mentre non si è in fase di tiro).

La gara - le batterie saranno composte da un massimo di 6 giocatori, accederanno alla fase successiva i primi 3 classificati.

Nel caso l’esito delle batterie dovesse consegnare un numero dispari di corridori per le semifinali, l'ultima batteria assegnerà il passaggio alle stesse ai soli primi 2 classificati.

I corridori non qualificatisi avranno la possibilità di riscriversi alle batterie successive, nelle quali avranno però la precedenza coloro che non hanno ancòra giocato.

Le finali saranno composte (escluse eccezioni*) da un massimo di 12-14 giocatori (preferibilmente 12); la decisione è presa insindacabilmente dall'Organizzazione, valutando gli accordi con gli ospiti, l'affluenza della piazza di gioco e l'accesso alle semifinali di neofiti per poter equilibrare la partecipazione di iscritti alla Federazione e no.

* ECCEZIONI:

* “GRANFONDO” di ASTI

* TORNEI PARTICOLARI

* GARE CONCORDATE IN ANTICIPO

 

Il nome dei tappi e dei colpi nelle regioni italiane

Regione

Nome del tappo

Nome dei colpi

Abruzzo

-

schioccadito

Basilicata

-

 

Calabria

brinda, bujagliu

ammuttare, ziccaddata

Campania

stagnariello

santillo

Emilia-Romagna

cricco, coperchino, birillo, sinalco

pinghella, pingella, pingleda, cricco, criccotto, puffetto, cicco, cicchetto

Friuli-Venezia Giulia

-

 

Lazio

lattina, tappina, vettoniglio

schicchera

Liguria

gretta, agretta, tappin, tappetto, basticula

baciccola, bicellata, micellata, besticco, bistecco

Lombardia

scatulin, tollino

quattrìo, ciunchin, gogula, gogulada, bodula, bodulada

Marche

tappino

schicca

Molise

-

 

Piemonte

scudlin

tötc, ghiga, schioccadita

Puglia

rametta, lamella, tianid, spasoddo, ramicchia

tips, tipitip

Sardegna

-

pistonco

Sicilia

stuppagliu

zicchittune, zicchinetta, ammuttari

Toscana

tappino

biscotto, biscottino, buffetto, nocchino

Trentino-Alto Adige

rondella, padeleta

pizatol

Umbria

-

 

Valle d'Aosta

-

 

Veneto

quercetto, cimbalino, cimbano, covercetto, coercetto, cuercetto

 

 

Nomi internazionali

Albania

il colpo: "Gjuaj"

Arabia

il colpo: "Arka"

Brasile

l'attrezzo: "Tampiña" (pron. tampigna)

Danimarca

il colpo: "(finger)Slang"

l'attrezzo: "Kapsel"

Fiandre

il colpo: "Wippen"

l'attrezzo: "Kroonkurk"

Filippine

il colpo: "Pitìk"

l'attrezzo: "Tansan" (Conchiglie)

Francia

il colpo: "Pichenette"

l'attrezzo: "Capsule"

Germania

il colpo: "Schnippen"

l'attrezzo: "Kronenkorken"

Germania (Baviera)

il colpo: "Schinipsen"

l'attrezzo: "Kronoekkel"

Grecia (Atene)

il colpo: "Poulia"

l'attrezzo: "Kapaki"

il gioco: "Salìncaros" (Lumaca)

Grecia (Macedonia)

il gioco: "Fidàki" (Piccolo Serpente)

Olanda

il colpo: "Schlen"

l'attrezzo: "Kron dop"

Perù

il colpo: "Tincar"

l'attrezzo: "Chapa"

Romania

il colpo: "Miuta" (pron. miuzza)

l'attrezzo: "Drop"

Usa

il colpo: "Flick"

l'attrezzo: "Bottle cap"

 

Citazioni

Questo gioco ha avuto molte citazioni in molti testi ed articoli.

# Così Francesco Guccini (musicista, scrittore, cantautore ed attore italiano, nato a Modena il 14 giugno 1940) in Vacca d'un cane, Feltrinelli, Milano, 1993: «Il coperchino è arte. Da normale tappo a corona per chiusura di bibite si trasforma in velocipede completo di ciclista o in auto da corsa col suo pilota dentro[...]. Era la primavera che faceva esplodere le gare. L'inverno ci avviliva di freddo e fumane... Ma appena i primi tepori si rendevano disponibili erano i coperchini che apparivano, in gare continue, interrotte dai grandi che te li volevan cucar su o dai Grandi Grandi che con banali scuse di compiti, o che ti immalnettavi, ti volevano portar via dall'agone, nel momento più tògo, che magari eri in fuga. Non capivano la bellezza epica dello scontro, non ci arrivavano a comprendere che per dare bene il cricco dovevi metterti quasi sdraiato per terra, in chinino non bastava neanche, le ginocchia ben piantate nella smalta (fango) o nella polvere, la mano sinistra salda e larga appoggiata al suolo, il braccio destro che nella spinta inevitabilmente strisciava per metri di marciapiede».

Sempre Francesco Guccini, dal “Dizionario delle cose perdute”: «...Li reclutavamo a scatoloni, rompendo le tasche a chiunque vendesse bibite, frugando addirittura nel rusco (o pattume che dir si voglia). In mancanza dolorosa, ma evidente, di veri soldatini, in possesso solo a ragazzi ricchissimi, che ne erano estremamente gelosi, i coperchini furono il loro surrogato per molti di noi…».

# Vittorio Gassman (attore, regista, sceneggiatore e scrittore teatrale, cinematografico e televisivo italiano, 1 settembre 1922-29 giugno 2000) in “Un grande avvenire dietro le spalle” racconta che praticò il gioco fino alla maturità, con Luigi Squarzina (drammaturgo e regista teatrale italiano, 18 febbraio 1922-8 ottobre 2010). Loro lo chiamavano il circuito e manovravano bottoni di madreperla, ma le regole erano le stesse: «Il 10 giugno 1940 il discorso alla radio di Mussolini che annunciava l'entrata in guerra li sorprese mentre il Bartali dell'uno (Gassman) batteva il Verwaecke dell'altro (Squarzina) sull'ultimo traguardo. L'attore, Vittorio Gassman, ritornò al suo gioco preferito solo più di 30 anni dopo, quando inaugurò il Piccolo Regio di Torino, nel 1973. Fece alzare gli spettatori dalle poltrone e li obbligò a giocare al circuito, nei corridoi attorno alla sala, con i tappi che si era portato dietro, in mancanza di bottoni. Fu una gara memorabile, con tutti quei signori abbigliati da prima teatrale a dare schicchere ai loro Battaglin ed ai loro De Vlaeminck, inginocchiati sul pavimento».

(Giorgio Calcagno, La Stampa - Data pubblicazione: 1 ottobre 1993)

 

Aneddoti (da Quotidiano.net)

I figli di Coppi e Bartali si sono sfidati a ciclotappo

GENOVA, 1 APRILE 2001 - «Bartali ha affrontato per primo la montagna, ma, come sempre, nel bel mezzo della salita si è girato ed ha visto Coppi alle sue spalle». Non è la cronaca di una corsa di ciclismo in bianco e nero, ma quella della sfida a 'ciclotappo' che si è svolta domenica pomeriggio a Genova tra i figli dei due grandi campioni scomparsi. Colpendo con le dita due tappi 'a corona' contenenti le immagini dei genitori in divisa da gara, Andrea Bartali e Faustino Coppi si sono inseguiti, superati e raggiunti lungo una pista di cartone, ma alla fine a tagliare per primo il traguardo è stato il figlio del mitico Ginettaccio. A osservarli grandi corridori del passato, questa volta veri, tra cui anche il campione olimpico a Helsinki nel 1952 Mino De Rossi. L'evento è stato organizzato dall'Assessore allo Sport della Provincia di Genova Gualtiero Schiaffino, che è anche il Presidente della Federazione Nazionale di Ciclotappo. «Nel 1993 - ha spiegato - abbiamo pensato di dare dignità di sport a questa disciplina che negli anni cinquanta appassionava migliaia di ragazzini che si divertivano per strada ad emulare le gesta dei grandi campioni del ciclismo».
Le regole del ciclotappo sono poche e semplici e sono controllate in ogni manifestazione da un giudice di gara. Ogni anno viene organizzata anche una stagione ufficiale articolata in varie tappe.

 

LA STORIA DEL TAPPO A CORONA

Il tappo a corona è un tipo di tappo utilizzato per chiudere le bottiglie di vetro.

Il tappo a corona è costituito da una capsula metallica, che, tramite una macchina tappatrice manuale o pneumatica, si aggrappa alla bocca (cercine) della bottiglia, e da una sottile guarnizione di plastica (nei primi era in sughero), situata sotto la parte metallica interna, che consente la tenuta stagna. Oltre a fungere da semplice chiusura, il tappo a corona viene utilizzato anche come blocco aggiuntivo del sottostante tappo di sughero, per vini fortemente gassosi.

Il tappo a corona è stato inventato nel 1891 da William Painter, inventore americano, fu brevettato[1] per la prima volta dallo stesso William Painter il 2 febbraio 1892 a Baltimora ed utilizzato esclusivamente dalla Crown Cork and Seal Inc. fino al 1911, poi il suo uso si espande a livello mondiale. L’invenzione viene sùbito colta favorevolmente, ma occorre qualche anno prima che si affermi del tutto, necessitando di apposite macchine in grado di trasformare un sottile foglio di metallo in tanti pezzi a loro volta pronti per essere “fissati” ad una bottiglia di vetro.

Negli anni ‘20 il tappo assume la fisionomia attuale, con la presenza di ventuno “dentini”, ritenuti il numero ideale per sigillare la bottiglia senza il pericolo che il contenuto possa evaporare o sgasarsi se agitato. Negli anni '30 in America venne usato anche come sistema di chiusura delle lattine. Painter ispirò, con il suo successo, King Camp Gillette, che sviluppò le lamette Gillette. Il tappo a corona viene usato nel metodo champenoise, ad esempio nel vino spumante, nel periodo di fermentazione in bottiglia; dopo l'apertura si procede con la chiusura con tappo di sughero. In Italia è praticamente impossibile trovare tappi a corona precedenti gli anni '50, perchè il metallo, in tempo di guerra, venne riutilizzato per altri scopi. Nella seconda metà degli anni '60, sempre negli Stati Uniti, vengono creati i "tappi corona a vite", cioè tappi a corona svitabili e dunque richiudibili. Alla fine degli anni '60 il sughero posto all'interno del tappo viene sostituito dalla plastica.

 

FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CICLO-TAPPO

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REFERENTI DELEGAZIONI

REGIONE EMILIA-ROMAGNA - Bernagozzi Giampaolo (Regione e Bologna) - 347/33.86.913 # e-mail: g.bernagozzi@biomec.ior.it

REGIONE LIGURIA - Scarfì Claudio (Regione e Genova) - 335/12.48.831 # e-mail: info@ciclotappo.it

REGIONE PIEMONTE - Gianoglio Beppe (Regione ed Asti) - 340/66.99.875 # e-mail: b.gianoglio@libero.it

REGIONE PIEMONTE - Cintoli Dino (Alessandria) - 349/78.06.072 # e-mail: gennary2@libero.it

REGIONE LOMBARDIA - Maestrelli Ugo (Regione e Cremona) - 340/14.74.697 # e-mail: ugo.maestrelli@alice.it

 

 

 

A TUTTI I CICLOTAPPISTI  ED A TUTTI I LORO FAMIGLIARI

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

  

 

 

 

A TUTTI I CICLOTAPPISTI  ED A TUTTI I LORO FAMIGLIARI

Buona Epifania

  

 

 

 

 

A TUTTI I CICLOTAPPISTI  ED A TUTTI I LORO FAMIGLIARI

Buona Pasqua

 

 

 

A TUTTI I CICLOTAPPISTI  ED A TUTTI I LORO FAMIGLIARI

Buon Ferragosto

 

 

 

Contatti

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